Pensieri sull’attentato ai soldati di Nassiriya per ricordare i caduti
Chi difende anche un soltanto popolo fa scudo all’umanità intera, porta la pace nei cuori e regala nuova linfa vitale al mondo.
Chi vive nella storia non è morto mai. In onore dei caduti di Nassiriya, di chi ha voluto cambiare il mondo e ha portato una testimonianza di pace e solidarietà nella disperazione.
Esempi di solidarietà, semi della speranza, sorrisi dei più poveri. Grazie ai caduti di Nassiriya e ai caduti di sempre. A loro questo semplice ricordo affinché soltanto i loro nomi possano animare i nostri sogni e indirizzare le nostre vite.
Messaggeri di pace. Amici, mariti, padri valorosi. Portatori di sorrisi e animatori di speranze. Grazie, soldati.
Onore ai caduti di Nassiriya. A chi ha cercato di portare sorrisi anche a costo della propria esistenza. Onore a chi è stato animato da desideri di pace, fratellanza e solidarietà.
Strage di Nassiriya, frasi originali e famose su attentati e terrorismo per riflettere sulla guerra
Combattere le cause del terrorismo potrebbe significare far guerra a noi stessi. Ma l’Occidente sarà davvero in grado di farlo? Non sarà la guerra a darci le risposte che cerchiamo e la giustizia che pretendiamo.
Il terrorismo conferma giorno dopo giorno l’idea secondo cui sarà l’uomo ad annientare l’uomo. La razza umana perirà per mano propria.
Il terrorismo è un male globale. Per vincerlo bisogna essere uniti. Non a parole, nei fatti (Michail Gorbačëv).
La vera guerra al terrorismo – che può essere vinta – non si conduce devastando ulteriormente le città e i villaggi semidistrutti dell’Iraq o dell’Afghanistan, ma cancellando i debiti dei Paesi poveri, aprendo i nostri ricchi mercati ai prodotti di base di questi paesi, finanziando l’istruzione per i 115 milioni di bambini attualmente privi di qualsiasi accesso alla scuola e conquistando, deliberando e attuando altri provvedimenti simili (Zygmunt Bauman).
Le bombe non risolvono la questione, se non si eliminano le radici dalle quali scaturisce il terrorismo (Andrea Camilleri, intervista de L’Unità – 5 novembre 2001).
Altre frasi sulla strage di Nassiriya per commemorare le vittime e non dimenticare
I militari e i civili che operano con valore e generosità nelle più travagliate e rischiose regioni del mondo per contrastare e sconfiggere la persistente minaccia del terrorismo transnazionale e dare, a chi soffre, la speranza di un futuro migliore, sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto ad offrire con generosità il proprio contributo là dove è necessario salvaguardare la pace e il bene comune, valori fondanti la nostra Carta Costituzionale (Sergio Mattarella, discorso in occasione del tredicesimo anniversario della strage).
Molte di queste persone erano mie vecchie conoscenze, perché oltre ad essere miei colleghi, ci eravamo incontrati in precedenti missioni. Colleghi del tutto consapevoli di ciò che stavano affrontando e rischiando, colleghi che prima della pistola usano il cuore (Brigadiere Marco Domenico Lai, intervista della Gazzetta di Reggio – 14 novembre 2017).
Non ho fatto in tempo a urlare che sono saltato in aria. Ho riaperto gli occhi all’ospedale di Nassiriya, non ho subito capito che si era trattato di un attentato. Continuavo a chiedere di Andrea, di Ivan, di Daniele. Nessuno aveva il coraggio di dirmi che loro erano morti” (Riccardo Saccotelli, Adnkronos – 10 settembre 2019).
Passai la notte a Piazza Venezia e osservai i chilometri di fila di tante persone che volevano rendere omaggio ai nostri fratelli caduti. Era il cuore dell’Italia che batteva forte, il tricolore che racchiudeva ogni bara rappresentava l’abbraccio di tutti gli italiani (Padre Mariano, intervista di Vanity Fair – 12 novembre 2014).
“Quel 12 novembre 2003, capimmo che le nostre coscienze dovevano fare i conti con una nuova stagione della storia, quella legata al terrorismo internazionale, al terrorismo fondamentalista. La giornata di oggi è dedicata a tutte le vittime cadute in operazioni di pace, e abbiamo istituito la medaglia della riconoscenza per non dimenticare i caduti ma anche per comprendere fino in fondo le ragioni e gli scopi di chi si è sacrificato” (Mario Mauro, ex Ministro della Difesa, in occasione del decimo anniversario della strage).