Citazioni di Freud sulla vita e sulla morte: frasi per riflettere

Frasi di Sigmund Freud sulla vita dell’essere umano e sul rapporto tra uomo e società

È possibile caratterizzare le pulsioni come tendenze inerenti alla sostanza vivente e miranti al ripristino di una condizione precedente; tendenze quindi storicamente condizionate, di natura conservatrice, espressione per così dire di un’inerzia o di un’elasticità dell’elemento organico. Ambedue i tipi di pulsioni, l’Eros e la pulsione di morte, entrerebbero in azione sin dal primo apparire della vita e lavorerebbero l’una contro l’altra (Teoria della libido)

La civiltà deve fare di tutto per porre limiti alle pulsioni aggressive dell’uomo, per rintuzzarne la vivavità mediante formazioni psichiche reattive (Il disagio della civiltà)

La psicoanalisi ci ha rivelato che, in realtà, l’animale totem costituisce la sostituzione del padre, e questo ci spiega la contraddizione che prima avevamo notato: da un lato, il divieto di uccidere un animale; dall’altro, la festa, preceduta da un’esplosione di dolore, che fa seguito alla sua morte. L’atteggiamento affettivo ambivalente che, ancora oggi, caratterizza nei bambini il complesso del padre e talvolta si protrae fin nell’età adulta, nello stesso modo si estenderebbe all’animale totem che sostituisce il padre (Totem e tabù)

Potrei dunque terminare e riassumere questa rapida ricerca rilevando che nel complesso di Edipo si ritrovano i principi insieme della religione, della morale, della società e dell’arte, e ciò in piena conformità coi dati della psicoanalisi che vede in questo complesso la sostanza di tutte le nevrosi, per ciò che della loro natura siamo finora riusciti a penetrare (Totem e tabù)

Se l’evoluzione della civiltà è tanto simile a quella dell’individuo, e se usa gli stessi mezzi, non saremmo giustificati nel fornire la diagnosi che alcune civiltà, o epoche civili – forse l’intero genere umano – sono divenuti nevrotici per effetto del loro stesso sforzo di civiltà? (Il disagio della civiltà)

Citazioni di Freud sulla morte e sul senso della vita

L’onnipotenza dell’uomo non trova più posto nella visione scientifica del mondo, giacché egli ammette la propria piccolezza, è rassegnato alla morte ed è sottomesso a tutte le necessità della natura. Tuttavia una parte dell’originaria credenza nella propria onnipotenza sopravvive con la fiducia nella potenza dell’intelletto umano, che impugna le leggi della realtà (Totem e tabù)

Non si muore perché ci si ammala, ma ci si ammala perché fondamentalmente bisogna morire.

Sino adesso, l’esito della nostra ricerca ci ha portato a tracciare una netta demarcazione tra le “pulsioni dell’io” e le “pulsioni se***ali”; e all’ipotesi che le prime spingono verso la morte, mentre le seconde tendono a prolungare la vita (Al di là del principio del piacere)

Sulla base di considerazioni teoriche a cui la biologia ha fornito un supporto, abbiamo formulato l’ipotesi di una pulsione di morte, a cui compete il compito di ricondurre il vivente organico nello stato privo di vita; l’Eros persegue invece il fine di complicare la vita, allo scopo naturalmente di conservarla, aggregando in unità sempre più vaste le particelle disperse della sostanza vivente. Entrambe le pulsioni agiscono in modo conservativo, nel senso più rigoroso di questo termine, poiché mirano al ripristino di uno stato turbato dall’apparire della vita (L’Io e l’Es)

Altre frasi famose di Freud per riflettere sull’esistenza umana

È un dato di fatto che l’individuo conduce una duplice esistenza: una che gli serve ai suoi scopi e l’altra che è l’anello di una catena cui, volente o nolente, si assoggetta (Introduzione al narcisismo)

L’esperienza del sogno si presenta come un fatto estraneo, inserito fra due periodi di vita che sono perfettamente contigui e si prolungano l’uno nell’altro (L’interpretazione dei sogni)

Soltanto la cooperazione e il contrasto di entrambe le pulsioni originarie, l’Eros e la pulsione di morte, e mai l’azione di una sola di esse, può spiegare le variopinte manifestazioni dell’esistenza (Analisi terminabili e interminabili)