Frasi famose di Freud su depressione, follia e paura

Sigmund Freud, aforismi sulla depressione che fanno riflettere

Il momento in cui un uomo si interroga sul significato e sul valore della vita, egli è malato, dato che oggettivamente non esiste nessuna delle due cose; col porre questa domanda uno sta semplicemente ammettendo di avere una riserva di libido insoddisfatta provocata da qualcos’altro, una specie di fermentazione che ha condotto alla tristezza e alla depressione (Parte di una lettera scritta da Freud a Marie Bonaparte)

La depressione è psichicamente caratterizzata da un profondo e doloroso scoramento, da un venir meno dell’interesse per il mondo esterno, dalla perdita della capacità di amare, dall’inibizione di fronte a qualsiasi attività e da un avvilimento del sentimento di sé che si esprime in autorimproveri e autoingiurie e culmina nell’attesa delirante di una punizione. Questo quadro guadagna in intelligibilità se consideriamo che il lutto presenta – ad eccezione di una – le medesime caratteristiche; nel lutto non compare il disturbo del sentimento di sé, ma per il resto il quadro è lo stesso (Lutto e malinconia)

Nella melanconia, le occasioni che danno origine alla malattia si estendono per la maggior parte oltre il chiaro caso di una perdita per morte e comprende tutte quelle situazioni di essere scoraggiati, trascurati o delusi, che possono innescare sentimenti di amore opposti o rinforzare un’ambivalenza già esistente (Lutto e melanconia)

Nel lutto il mondo si è impoverito e svuotato, nella melanconia impoverito e svuotato è l’Io stesso (Lutto e malinconia)

Poiché tu eri in disappunto divenendo passivo in una situazione in cui avevo bisogno di te, io mi vendicherò diventando io stesso passivo, non amandoti o prendendomi cura di te (Lutto e melanconia)

Frasi celebri di Freud sulla follia e sui lati nascosti dell’essere umano

È un dato di fatto che l’individuo conduce una duplice esistenza: una che gli serve ai suoi scopi e l’altra che è l’anello di una catena cui, volente o nolente, si assoggetta (Introduzione al narcisismo)

Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile (Aforismi e pensieri)

L’accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale (Il futuro di un’illusione)

La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell’individuo, infiacchendolo, disarmandolo e facendolo sorvegliare da una istanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata (Il disagio della civiltà)

La nevrosi non rinnega la realtà e semplicemente di essa non vuole sapere nulla; la psicosi invece rinnega la realtà e cerca di rimpiazzarla (La perdita di realtà nella nevrosi e nella psicosi)

Altre frasi belle di Freud sulle paure e sugli stati d’animo dell’uomo

Chiamiamo infine spavento quella condizione in cui si viene a trovare un individuo a causa di un pericolo cui non era affatto preparato; qui è particolarmente importante il fattore sorpresa (Al di là del principio del piacere)

Il sogno è incoerente, riunisce senza esitazione le più grosse contraddizioni, ammette cose impossibili, trascura le nostre cognizioni, così importanti durante il giorno, ci fa apparire eticamente e moralmente ottusi (L’interpretazione dei sogni)

La paura esige un oggetto ben definito che la possa provocare (Al di là del principio del piacere)

L’angoscia si può definire come una specie di stato di attesa o di preparazione al pericolo, anche se ignoto (Al di là del principio del piacere)

Possiamo dire soltanto che ciò che è inconsueto può benissimo diventare spaventoso e inquietante; certe novità sono spaventose, però assolutamente non lo sono tutte le novità. Perché un fatto inconsueto e nuovo diventi perturbante occorre che vi si aggiunga qualche altro elemento (Il perturbante)