Frasi celebri di Enrico Berlinguer, pensieri da condividere

Pensieri famosi di Berlinguer sul comunismo e sul lavoro: riflessioni sul passato e sul presente

Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro Paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata sulla pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.

Pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza (Intervista di Eugenio Scalfari, Che cos’è la questione morale, La Repubblica, 28 luglio 1981).

Poche parole soltanto. Ho visto e vedo che ci sono qui molti volti contenti e sorridenti. Vorrei dirvi che anch’io sono molto contento, come sono contento e fiero ogni volta che vedo che i comunisti fanno qualcosa di buono per il popolo e insieme col popolo (dal video-documentario Berlinguer la sua stagione).

Frasi celebri di Berlinguer sul fascismo per il 25 aprile: ricordare il Ventennio con pensieri significativi

Il fascismo non è stato uno scherzo: è stata un’ondata di barbarie che ha minacciato di travolgere il mondo, di trasformare l’Europa in un immenso campo di concentramento nazista.

In Italia sappiamo cos’è stato il fascismo: non solo la soppressione di ogni libertà, non solo lo sfruttamento dei lavoratori, non solo la miseria, l’abbandono delle regioni meridionali; l’asservimento al nazismo, il massacro dei comunisti prima di tutto […] di partigiani, di giovani che si opponevano al fascismo servo dello straniero che difendevano la libertà e l’indipendenza nazionale del nostro Paese.

Riflessioni di Berlinguer sulla società e sui giovani: altre frasi belle da condividere

Io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressioni di fanatismo e v’è troppo fanatismo nel mondo (Dall’intervista a Oriana Fallaci, Berlinguer: non rompiamo con i sovietici, ma…, Corriere della Sera, 26 luglio 1980).

Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita (citato in Tommaso Gurreri, Enrico Berlinguer. Una vita migliore).

Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e con gli oppressi, non c’è più scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia (citato in La striscia rossa, unita.it).

Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire (Intervista sulla Questione Morale di Eugenio Scalfari, 28 luglio 1981, citata in www.enricoberlinguer.it).

Il riscatto e la liberazione dei giovani, degli uomini, presuppone un impegno individuale, della singola persona, il rispetto delle sue propensioni e vocazioni, delle sue specifiche preferenze e aspirazioni personali nei vari campi: ma si realizza pienamente e duraturamente solo attraverso un sforzo collettivo, un’opera corale, una lotta comune. Insomma ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno (Intervista a Moby Dick, mensile della Fgci siciliana, giugno 1981).