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Frasi Giacomo Matteotti da discorso alla Camera e altro

Giacomo Matteotti, frasi contro il fascismo nell’ultimo discorso alla Camera

Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto: il più delle volte, quasi esclusivamente coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socialiste, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente. A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l’oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

Io chiedo di parlare non prudentemente né imprudentemente, ma parlamentarmente! (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924)

Io il mio discorso l’ho fatto. Ora a voi preparare il discorso funebre per me (Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni).

Ucciderete pure me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

Pensieri di Giacomo Matteotti contro Benito Mussolini e i fascisti

Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza del mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

L’economia e la finanza italiana nel loro complesso hanno continuato quel miglioramento e quella lenta ricostruzione delle devastazioni della guerra, che erano già cominciati ed avviati negli anni precedenti; ma ad opera delle energie sane del paese, non per gli eccessi o le stravaganze della dominazione fascista; alla quale una sola cosa è certamente dovuta: che i profitti della speculazione e del capitalismo sono aumentati di tanto, di quanto sono diminuiti i compensi e le più piccole risorse della classe lavoratrice e dei ceti intermedi, che hanno perduta insieme ogni libertà ed ogni dignità di cittadini (Giacomo Matteotti, Un anno di dominazione fascista).

L’inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne […] a Genova, con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all’oratore di aprire nemmeno la bocca (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

Mussolini stesso con grande energia ha creato una forma di governo sorretta dalla spada, dalla violenza e dal pervertimento politico. Il vigore delle sue vedute, la potenza dei suoi sradicati seguaci hanno soppresso la democrazia in Italia (Giacomo Matteotti, Machiavelli, Mussolini and Fascism).

Esiste una milizia armata, la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: di sostenere un determinato Capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, a differenza dell’Esercito, il Capo dello Stato (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

Altre frasi belle di Matteotti all’alba del fascismo

Ho una dichiarazione sola da farvi: che non vi faccio dichiarazioni (frase rivolta a dei fascisti che lo contestavano in Veneto; tratta da Discorsi parlamentari, Stabilimenti tipografici C. Colombo).

Nessuno può collaborare agli inganni capitalistici della più trista fata Morgana (Avanti!, 4 gennaio 1922).

Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c’è offesa, non c’è ingiuria per nessuno in ciò che dico: c’è una descrizione di fatti (Discorso alla Camera dei Deputati di denuncia di brogli elettorali, 30 maggio 1924).

Innanzitutto è necessario prendere, rispetto alla Dittatura fascista, un atteggiamento diverso da quello tenuto fino qui; la nostra resistenza al regime dell’arbitrio dev’essere più attiva, non bisogna cedere su nessun punto, non abbandonare nessuna posizione senza le più decise, le più alte proteste […] un Partito di classe e di netta opposizione non può accogliere che quelli i quali siano decisi a una resistenza senza limite, con disciplina ferma, tutta diretta ad un fine, la libertà del popolo italiano (Alessandro Schiavi, Filippo Turati attraverso le lettere di corrispondenti, 1880-1925).

Il nemico è attualmente uno solo, il fascismo. Complice involontario del fascismo è il comunismo. La violenza e la dittatura predicata dall’uno, diviene il pretesto e la giustificazione della violenza e della dittatura in atto dell’altro (Antonio Glauco Casanova, Giacomo Matteotti: una vita per il socialismo).