Nietzsche, gli aforismi più belli su musica, passioni umane e lavoro
La musica dovrebbe essere per la poesia ciò che la vivacità dei colori e una felice mescolanza d’ombre e di luci sono per un disegno corretto e ben studiato; cose, tutte, che servono unicamente a dar vita alle figure senza confondere i contorni (Il dramma musicale greco).
La musica dovrebbe sostenere la poesia, rafforzare l’espressione dei sentimenti e l’interesse della situazione, senza spezzare l’azione o disturbarla con inutili fiorettature (Il dramma musicale greco).
Le stesse passioni nell’uomo e nella donna hanno un tempo diverso: perciò uomo e donna non cessano di fraintendersi (Al di là del bene e del male).
Non si vuol esser tratti in errore da noi stessi, si presta un diffidente ascolto all’esortazione delle proprie passioni, ci si domina e si rimane in agguato contro se stessi (Aurora).
Una civiltà superiore può sorgere solo là dove ci sono due distinte caste della società: quella di coloro che lavorano e quella di coloro che oziano, capaci del vero ozio; o con espressione più forte: la casta del lavoro forzato e la casta del lavoro libero (Umano, troppo umano).
Le frasi più belle su vita, tempo e destino che lasciano il segno
“Non è ancora il mio tempo”. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino, non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini (La Gaia Scienza).
Non è forse la vita cento volte troppo breve per annoiarvisi? (Al di là del bene e del male)
Ognuno crede di poter dire la sua a proposito del tempo, delle malattie e del bene e del male. È questo il segno distintivo della volgarità intellettuale (Frammenti postumi).
Si dovrebbe, per amore della vita, volere una morte diversa, libera, consapevole, senza accidenti, senza incidenti (Crepuscolo degli idoli).
Tutto se ne va, tutto ritorna; eternamente gira la ruota dell’essere. Tutto muore, tutto torna a fiorire, eternamente corre l’anno dell’essere (Così parlò Zarathustra).
Nietzsche, citazioni su religione, Dio e Morale
Dio è un pensiero che fa storto tutto ciò che è dritto e fa girare tutto ciò che sta fermo (Così parlò Zarathustra).
Il superamento della morale, in un certo senso persino l’autosuperamento della morale: possa essere questa la denominazione di quel lungo lavoro segreto che è riservato alle più fini ed oneste e anche più maliziose coscienze d’oggi, quali viventi pietre di paragone dell’anima (Al di là del bene e del male)
In realtà fra la religione e la vera scienza non esiste parentele, né amicizia e neanche inimicizia: esse vivono su pianeti diversi (Umano, troppo umano).
I signori sono stati spazzati via: la morale dell’uomo comune ha vinto (Geneaologia della morale).
Morti sono tutti gli dei: ora vogliamo che viva il Superuomo. Sia questa un giorno, nel grande meriggio, la nostra ultima volontà! (Così parlò Zarathustra)