Alzheimer, frasi significative sulla malattia e riflessioni personali
A ogni “chi sei?”, un colpo al cuore e un nuovo sorriso per non far trapelare la mia tristezza.
Avevi preso i tuoi ricordi, sempre più fragili, per conservarli in un sacco resistente. Ma è stato lanciato in aria e adesso, quei ricordi, sono ridotti in mille pezzi. Cerchi sempre di metterli insieme, qualche volta ci riesci e qualche altra volta no. Ma io sarò sempre qui a raccontarti la vita che hai scritto fin qui e te ne innamorerai di nuovo. E non ti dimenticherai che un cuore grande sempre avrai.
Pascal Ciuffreda
Dimenticare può fare male soprattutto quando non si ha più il controllo dei ricordi: un giorno sai chi sei, un giorno chi eri e un altro giorno ancora chi potresti essere senza averne la certezza.
È tutto così sbiadito, vorrei sforzarmi di illuminare i miei ricordi, ma la fiammella è sotto una violenta pioggia e ho paura che si spenga.
Lottavi contro l’Alzheimer. Sì, non volevi mai dargliela vinta a quella malattia silenziosa come un ladro, che ogni giorno i tuoi ricordi rubava. Non volevi che ti derubasse, che ti sottrasse quel passato che hai costruito con sorrisi e lacrime. Anche le parti più dolorose, quelle che un tempo avresti voluto cancellare, mai avresti lasciato in mano a quel ladro! Ti vedevo, quando ti accorgevi che qualcosa dentro di te stava cambiando: la confusione ti affliggeva, scuotevi la testa, mi fissavi negli occhi e mi riconoscevi donandomi un sorriso. Quello no, mai, ti è stato rapito.
Frasi celebri toccanti sull’Alzheimer, poesie e monologhi
Alzheimer, furto di ricordi, ritorni e rimordi. Denti stretti sul passato, ricordo solo da chi ero nato. Solo mi sento adesso, come se avessi perso persino me stesso. Ma qui c’è qualche angelo, qualcuno che mi tende la mano. Mi racconta di storie mai sentite, o forse son sparite? Ricordo che ero stato felice, sorseggio ricordi mescolati in un calice. Ma sono tutti storti! Mi guardo allo specchio: chi sono e chi ero? Mi sembra di ripartire da zero, ma voglio sempre salire su un treno: quello che mi porterà alla stazione giusta, il presente mi disgusta. Penso al passato e al futuro, un po’ mi perdo; ma qui c’è qualcuno, ne son sicuro, che è un lampo di ricordo. E ti amo di nuovo, chiunque tu sia.
Ti amo chiunque tu sia, poesia sull’Alzheimer di Pascal Ciuffreda
Contro cosa lotta una persona che ha l’Alzheimer? Il vento scompiglia le pagine, le porta via: prima le cose in alto, poi quelle in basso; prima le cose più complicate, poi le cose più semplici; prima le cose più nuove, poi a mano a mano quelle più vecchie. Ed è così che si dimentica, in un certo senso, come tornando indietro nel tempo. Nessun gesto di cura è sprecato. Nessuna gentilezza è vana, per quanto sia fragile l’essere a cui la dedichiamo.
A chi dimentica, monologo sull’Alzheimer di Roberto Mercadini
La memoria del cuore elimina i cattivi ricordi e magnifica quelli buoni e, grazie a questo artificio, siamo in grado di superare il passato.
Gabriel Garcìa Marquez
Quando l’Alzheimer di mia madre è peggiorato, stavo controllando le sue bollette e ho trovato un blocknotes. Sopra c’erano scritte queste parole: “Importante, di’ a Meredith di non…”. Tutto qui. Non ha mai finito quella frase. Di’ a Meredith di non fare cosa? Di non bere troppo? Di non toccare cani sconosciuti? Di non innamorarsi con leggerezza? Di ricordarsi di spegnere l’irrigazione? Non è che parlassimo molto in quel periodo. E lo rimpiango. Avrei voluto che l’avessimo fatto. Mi ha lasciato la possibilità di decidere cosa volesse scrivermi. “Di’ a Meredith di non avere paura”. Addio, mamma.”
Grey’s Anatomy
Se non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi, non pensare subito all’Alzheimer; inizia invece a preoccuparti se non riesci a ricordare a cosa servono le chiavi.
Rita Levi Montalcini
Frasi per una mamma malata di Alzheimer e dediche ad amici e parenti
I tuoi ricordi non moriranno mai perché noi ci saremo sempre a riempirti la testa di mille storie, fino a quando non ci dirai di andarcene perché non ne potrai più! Saremo sempre al tuo fianco.
La notizia della malattia dell’Alzheimer mi ha lasciato senza parole. Ci ho messo un po’ prima di scriverti, prima di iniziare a metabolizzare. Cosa serve scriverti che “mi dispiace”? Nulla. Posso solo dirti che non ti lascerò mai, che costruiremo insieme un futuro stupendo, aggiungendo tanti tasselli a un passato che forse diventerà più incerto, ma sarò sempre io a ricordarti come mai ti voglia così tanto bene.
Soffro ogni volta che mi dici “chi sei?”. Mi vengono le lacrime agli occhi, qualcuna non l’ho trattenuta. Mi guardi come se fossi pazza e poi… ti dico di essere allergica alla polvere e tu: “Già, l’avevi da quando eri bambina!”.
Pascal Ciuffreda
Ti accorgi di me, mi guardi e ridi, dicendomi: “Altro che bastone della mia vecchiaia, sei diventata il mio diario segreto!”. E sì, mamma, scriveremo insieme altre pagine. Le dimenticherai, ma le rileggeremo senza stancarci mai.
Ti ho accarezzata come fossi la mia bambina. E ho capito che eri ancora mia.