Frasi famose Michela Murgia

Frasi Michele Murgia dei libri “Tre ciotole” e “Noi siamo tempesta”, citazione “Disobbedite”

E se a cambiare fossero le storie che ci insegnano da bambini? Se anziché farli addormentare sognandosi soli contro il mondo e l’uno contro l’altro dessimo loro avventure dove diventare potenti insieme?

Noi siamo tempesta

Le tre ciotole rimettevano a posto tutte le gerarchie tra stomaco e cervello. Potevo prendere il cibo da una sola o da tutte, senza un ordine preciso. Potevo svuotarle in un colpo solo o consumarle a tappe all’ora che preferivo, bastava che a fine giornata tutte e tre fossero vuote, perché quello che contenevano era il minimo indispensabile (Tre ciotole, rituali per un anno di crisi).

L’handicap, nella testa delle persone che non lo hanno, è sempre qualcosa che ti manca. Non hai l’udito, non hai la vista, non hai il pieno movimento, non hai la parola: un lungo elenco di cose in meno rispetto al “normale”. Sono pochissime le persone in grado di capire che la differenza non è un vuoto di possibilità ma un pieno di alternative (Noi siamo tempesta).

Posso lasciarvi un’eredità? Disobbedite. Rompete la regola. Non fatevi mai dire che non state bene con quello che vi fa stare bene. Quello che vi sta bene, vi sta bene sempre, e se non sta bene a loro è un problema loro.

Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita (Tre ciotole, rituali per un anno di crisi).

Pensieri Michela Murgia su felicità, vita, morte e famiglia

Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra.

Accabadora

Fu il periodo della mia vita in cui imparai più cose senza dovermi confrontare con l’incubo di sbagliare e sentii che era quella, non la chimica tra pelle e occhi, la natura più autentica della seduzione a cui avrei sempre risposto (Chirù).

Il matrimonio? Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo. Niente auguri, quindi, perché il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere. Tra qualche giorno nel giardino della casa ancora in trasloco daremo vita alla nostra idea di celebrazione della famiglia queer (Instagram, 15 luglio 2023).

La felicità non dipende dalle circostanze esterne, ma dalla nostra capacità di trovare gioia nelle piccole cose (frase che ripeteva durante le sue ultime interviste).

Non immagino l’aldilà come un luogo, ma uno stato sentimentale. Dio è una relazione. Non penso che la vita dopo la morte sia tanto diversa. Vivrò relazioni non molto differenti da quelle che vivo qui, dove la comunione è fortissima. Nell’aldilà sarà una comunione continua, senza intervalli (intervista de Il Corriere della Sera del 6 maggio 2023).

Riflessioni Michele Murgia su femminismo e tratte da “Stai zitta”

Con la morte la donna non è mai in un rapporto di protagonismo, ma sempre in quello di passiva conseguenza (Ave Mary e la chiesa inventò la donna).

In ogni ambito ci sono uomini mediocri e uomini eccellenti; solo che quando un uomo sbaglia è colpa sua, mentre quando sbaglia una donna, sono tutte le donne a essere incluse nel suo fallimento.

Stai zitta

Non permettergli mai di ridurti a pensare che vali solo quello che ti pagano (Il mondo deve sapere).

Un gruppo di uomini che parlano è un consesso dialettico, un gruppo di donne un pollaio (Stai zitta).

Un uomo può sperimentare la discriminazione personale per varie ragioni, ma non conosce la discriminazione di genere, perché nessuna cultura ha mai perseguitato i maschi in quanto maschi (Stai zitta).