Frasi di Margherita Hack su stelle, universo e scienza

Pensieri di Margherita Hack sull’importanza di scienza, esperimenti e ragione

Credo che Dio sia un’invenzione dell’uomo per spiegare tutto quello che la scienza non sa ancora spiegare e che forse non riuscirà mai a spiegare, e anche un’invenzione perché a tutti noi piace l’idea che ci sia un’altra vita dopo la morte. Con il progresso della scienza la fede cambia continuamente (Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti, Auditorium della Gran Guardia – 20 gennaio 2010).

La scienza ci spiega il come, non il perché, quindi effettivamente c’è un senso di mistero che però c’è chi lo accetta come un segno della divinità, chi no (Convegno a Treviso su Scienza e Religioni, Circolo “Bertrand Russell” – 10 giugno 2000).

Mentre la scienza si basa sull’esperimento, sull’osservazione, sulla ragione, la religione si basa sulle verità rivelate che piovono dall’alto, quindi è in contrasto con quelli che sono gli scopi della scienza (Convegno a Treviso su Scienza e Religioni, Circolo “Bertrand Russell” – 10 giugno 2000).

Quando la scienza era molto più primitiva gli uomini attribuivano tutti i fenomeni naturali a varie divinità; poi abbiamo cominciato a capire come funziona il mondo, come funziona il nostro corpo, e il numero di divinità è andato diminuendo. Ci sono ancora tante risposte che non possiamo dare: è troppo comodo spiegare tutto con Dio. Chi vuol credere crede, però la scienza non si basa sulle intuizioni, sul desiderio di credere! (Intervista a Porta a Porta – 20 aprile 2011).

Tanti dicono ‘Siamo tanto piccoli, sappiamo tanto poco’. Direi che forse non è il caso di umiliare tanto la ragione perché in poco più di un secolo e da questo granellino che è la Terra abbiamo capito moltissimo dell’universo (intervista a Porta a Porta – 20 aprile 2011).

Frasi famose di Margherita Hack sulle stelle e sull’universo, pensieri profondi sull’astronomia

Io credo che l’universo sia infinito nel tempo e nello spazio. Lo credo, non lo possiamo dimostrare. Mi piacerebbe, così non ci si chiede ‘Che cosa c’era prima?’, ‘Che cosa c’era dopo?’, ‘Che cosa c’è fuori?’: è infinito, questo risolve tutto (Dall’incontro tra Margherita Hack e Andrea Camilleri sul futuro della scienza, Aula Marconi del CNR – Roma 12 dicembre 2011).

La popolazione ha avuto il cielo come primo libro di testo scientifico e guardando il cielo si è domandata cos’erano le stelle […] In tutto il Pianeta tutti gli uomini si sono chiesti che cos’era il Cielo e che cos’erano le stelle (Presentazione del libro Stelle, pianeti e galassie disponibile su YouTube nel canale Editoriale Scienza, 30 maggio 2013).

L’astronomia è la scienza che ci dice com’è il nostro ambiente, com’è l’universo in cui viviamo, che risponde alle nostre domande, ci fa capire come questi oggetti così lontani e intangibili tramite la loro luce ci raccontano tutta la loro storia (Presentazione del libro Stelle, pianeti e galassie disponibile su YouTube nel canale Editoriale Scienza, 30 maggio 2013).

L’astronomia è una completa palestra di fisica (Presentazione del libro Stelle, pianeti e galassie disponibile su YouTube nel canale Editoriale Scienza, 30 maggio 2013).

Secondo alcuni non dovremmo farci notare molto da altre civiltà perché potrebbero essere cattive anche in maniera involontaria. Cosa ne pensi? Penso di sì, penso che se sono molto più evoluti di noi ci farebbero forse fare la fine che noi abbiamo fatto fare agli indiani d’America o agli aborigeni d’Australia: forse finiremmo in uno zoo extraterrestre (Intervista di Antonio De Blasi – 7 febbraio 2012).

Riflessioni di Margherita Hack sul rapporto tra scienza e religione

Fede e scienza resteranno sempre a operare su due piani separati (Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti, Auditorium della Gran Guardia – 20 gennaio 2010).

Ho visto brandire il Crocifisso come una spada proprio da parte di coloro che meno rispettano gli insegnamenti di Cristo, di persone razziste che vanno contro i più poveri, i diseredati, gli immigrati, i clandestini. Si son fatte delle leggi vergognose addirittura invitando i medici a trasgredire il giuramento di Ippocrate, di non curare i clandestini: questo è tutto contrario a quello che è l’insegnamento di Cristo che per un credente dovrebbe essere la guida principale della propria etica (Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti, Auditorium della Gran Guardia – 20 gennaio 2010).

Io vivo benissimo senza credere in Dio, non ho bisogno di Dio per comportarmi onestamente verso gli altri, non ho bisogno di Dio sapendo che tra poco morirò perché non spero nell’aldilà; so che però resterà di me il ricordo in quelli che mi hanno conosciuto e voluto bene, e resteranno le mie molecole. L’atomo d’idrogeno si pensa sia quasi immortale; le mie molecole, che contengono idrogeno, forse resteranno (Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti, Auditorium della Gran Guardia – 20 gennaio 2010).

L’idea di Dio è andata continuamente cambiando, diventando meno antropomorfa col progredire della scienza. Credere in Dio o non credere in Dio… Dio esiste o non esiste… Credo che questa sia una risposta che la scienza non può dare; è una questione di fede: non abbiamo modo di dimostrare scientificamente né che Dio esiste né che Dio non esiste; è una questione che esula completamente dalla scienza (Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti, Auditorium della Gran Guardia – 20 gennaio 2010).

Spesso molti mi domandano è possibile che scienza e fede e scienza e religione possano convivere, io credo di sì anche se operano su piani completamente diversi. La scienza procede sulla base di esperimenti, di osservazioni da cui si cerca di ricavare le leggi generali che governano il nostro universo, il nostro pianeta, il nostro corpo, la vita. La fede, quando si resta stupefatti di fronte alla complessità della vita, uno si chiede ‘Ma perché il mondo è così?’. La risposta più facile secondo me è pensare a un essere superiore, Dio, che ha creato il mondo (Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti, Auditorium della Gran Guardia – 20 gennaio 2010).